martedì 30 novembre 2010

Il NOC di Protezione Civile impegnato in Val Cavallina







I Volontari del Nucleo Operativo Comunale di Protezione Civile sono stati impegnati il 13 novembre in Val Cavallina nell'operazione "Fiumi Sicuri 2010". Il NOC, unitamente ad altri gruppi di volontari delle provincie di Milano e Bergamo, sono intervenuti in Val Cavallina a poche ore dall'inizio delle abbondanti precipitazioni piovose che hanno investito il nord Italia, pulendo e mettendo in sicurezza i canaloni di scolo dell'acqua piovana dell'intera valle. Il lavoro svolto dai volontari si è dimostrato ancora una volta di indubbia preziosità, elemento che dimostra il valore delle azioni preventive, attività principale che caratterizza l'operato della Protezione Civile, in ambito in cui i volontari novatesi stanno acquisendo sempre maggiore esperienza.












sabato 27 novembre 2010

Piogge torrenziali, si allaga la casa: arrivano Vigili del Fuoco e Protezione Civile novatese.






Hanno causato l'allagamento di uno scantinato di un'abitazione tra via Monte Grappa e via Benefica le incessanti piogge che nello scorso di fine settimana hanno messo in ginocchio molte zone del nord Italia e del milanese. E' scattato nella notte di Halloween il primo allarme per l'abitazione interessata dall'incidente, situazione che, poco dopo le 3.00, ha reso necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco per liberare i locali dall'acqua che filtrava attraverso un muro perimetrale della cantina।E' stato uno dei proprietari, al rientro a casa nella notte, ad accorgersi di quanto stava accadendo, allarmato per il rumore dell'acqua ed il crescente livello della stessa nei locali che, nell'arco di poche ore aveva raggiunto l'altezza di alcuni centimetri. E' stato necessario abbattere un pezzo di parete un pezzo di parete per cercare di capire da dove provenisse l'acqua che stava filtrando, in attesa dell'arrivo dei pompieri che, in poco tempo hanno provveduto a stabilire una situazione di normalità che però è durata solo poche ore. Le piogge incessanti nel pomeriggio di lunedì hanno fatto scattare un nuovo allarme e questa volta sono stati gli uomini del NOC della Protezione Civile ad intervenire su sollecitazione dei Carabinieri, avvisati dai proprietari di casa. Tre volontari sono giunti sul posto con un mezzo attrezzato di pompa idrovora e con un'automobile effettuando in un primo momento una valutazione della situazione all'interno della casa, individuando successivamente la criticità dello scolo delle acque nella rete fognaria delle vie adiacenti il fabbricato. Due ore di intervento sotto la pioggia battente, con l'ausilio dell'idrovora hanno nuovamente permesso di far rientrare parzialmente l'emergenza, liberando i pozzetti di raccolta delle acque di via Monte Grappa e via Benefica. E' spettato poi ai tecnici del Comune, intervenuti il giorno successivo, fare chiarezza sulle cause che hanno determinato l'accaduto.

2 nuovi mezzi per la Protezione Civile



















Debutto per due nuovi mezzi nel parco macchine della Protezione Civile. Il NOC da alcune settimane ha ricevuto in donazione da un cittadino novatese un furgone Mercedes che, grazie all'abilità dei volontari, è stato allestito nuovamente e convertito in officina mobile, operazione avvenuta grazie anche al contributo del Centro Commerciale Metropoli. I volontari della Protezione Civile hanno lavorato anche per dare vita al Fiat Ducato che era stato il primo veicolo fornitogli in dotazione. Dopo un lungo e attento lavoro anche questo furgone è stato completamente riallestito e convertito in CTM ( centro trasmissioni mobile) e dotato, oltre che di connessioni radio, anche di collegamenti telematici e satellitari, ausili testati già pochi giorni fa durante un'esercitazione svolta sulle sponde del lago d'Endine.

sabato 18 settembre 2010

Il nuovo logo della Protezione Civile


Il nuovo logo della Protezione Civile Nazionale, è stato adottato con DPCM dell’11 ottobre 2002, come segno grafico e simbolo di una nuova fase nella vita del Servizio Nazionale della Protezione Civile. Di solito, gli organismi della Protezione Civile, anche a livello europeo, ricavano il loro simbolo dal tradizionale triangolo che abitualmente indica le situazioni di pericolo. Il collegamento tra emergenza e Protezione Civile è immediato ed evidente, dal momento che gli organismi di Protezione Civile sono sorti in tutti i paesi come strumenti di reazione, di contrasto e di pronto intervento in caso di calamità e disastri che mettono a rischio la vita delle persone, provocano lutti e danni, compromettono la normalità delle condizioni della vita quotidiana di intere popolazioni anche per lunghi periodi. Questa tradizionale vicinanza simbolica mi è parsa fin dall’inizio insufficiente a valorizzare gli aspetti più significativi e pertinenti della nostra esperienza nazionale in materia, sopratutto sotto due profili. Il primo riguarda la particolare ricchezza, estensione ed articolazione del Servizio Nazionale della Protezione Civile, come è stato disegnato dalla legge del 1992, che ne ha definito l’assetto, e dalla legislazione successiva che, senza modificarne la struttura, ne ha migliorato le capacità operative facilitando il raggiungimento di adeguati livelli di efficacia e di efficienza. Nel nostro paese la Protezione Civile non è compito assegnato ad una qualche Amministrazione, o ad un Corpo di specialisti e di professionisti, ma un Servizio Nazionale, un sistema organizzativo che coinvolge sul piano decisionale la responsabilità di governo a livello centrale a quello delle amministrazioni regionali e dei comuni e, sul piano operativo, rende disponibili tutte le forze migliori del Paese che possano essere necessarie per assicurare il massimo aiuto possibile a chi si trova in condizioni di difficoltà. Per questo gli interventi della Protezione Civile si caratterizzano per la presenza contemporanea e coordinata di una incredibile varietà di uniformi e di divise da quelle dei Vigili del Fuoco a quelle del personale delle quattro Forze Armate, ai corpi di Polizia, alla Croce Rossa, al Corpo Forestale dello Stato fino al trionfo di fantasia e cromatismo di quelle indossate dai Volontari delle tantissime Associazioni di volontariato di Protezione Civile attive nel nostro paese. Il segreto dei buoni risultati raggiunti dalla nostra Protezione Civile sta essenzialmente in questa realtà specificatamente italiana, che è al contempo procedura, metodo di lavoro e insieme di valori condivisi, costruita dando pratica attuazione al principio costituzionale di solidarietà che diventa obbligo coinvolgente per l’intero paese quando una parte di esso affronta le conseguenze di qualche disastro.

Per questo l’attuale logo si crea a partire da una sorta di nastro, di fune, di intreccio che prende forma e si colora con il bianco, rosso e verde della bandiera italiana, a sottolineare come la Protezione Civile sia per noi un fatto di responsabilità istituzionale, un impegno assunto dalla Repubblica Italiana nei confronti di tutti i suoi cittadini, costruito con la forza che viene dalla partecipazione responsabile dell’intero nostro Paese. Il secondo aspetto che il logo attualmente in uso sottolinea è una sorta di distacco dal momento proprio dell’emergenza, contrassegnato dal tradizionale triangolo. L’intreccio del tricolore mantiene il riferimento triangolare, ma non ne segue i contorni, non si lascia identificare con il simbolo dell’emergenza.la scelta di questo distacco, che nel logo assume grafica evidenza, corrisponde ad un progressivo cambiamento delle logiche e delle proprietà assegnate alla Protezione Civile. La storia del Servizio Nazionale, attraverso le esperienze maturate in una infinità di situazioni difficili, spesso tragiche, sempre dolorose per le persone e le comunità colpite, ha dato alla Protezione Civile una fisionomia sempre meno legata al solo momento dell’emergenza. Mentre abbiamo lavorato costantemente per migliorare l’efficienza e la rapidità di intervento dell’intero sistema in caso di calamità, abbiamo progressivamente aumentato investimenti e sforzi tesi a migliorare le procedure e i sistemi di prevenzione del riscgio e potenziare i sistemi di monitoraggo e previsione sul territorio, per essere in grado di intervenire in modo adeguato al minimo segnale di aumento della pericolosità della situazione. Nello stesso tempo la Protezione Civile Italiana ha maturato la consapevolezza della necessità di una presenza di maggiore respiro nelle situazioni sconvolte da una qualsiasi catastrofe, per costituirsi come punto di riferimento ed interlocutore affidabile e disponibile per i cittadini e i rappresentanti delle istituzioni, spesso in grave difficoltà se lasciati soli lungo il lento e difficile percorso verso nuove condizioni di normalità.la storia della Protezione Civile di questi ultimi anni si è svolta attraverso appuntamenti drammatici, come il terremoto del Molise del 2002 e il bagaglio di vittime innocenti, le emergenze a Stromboli e sull’Etna, le alluvioni e le frane in tanta regioni del Paese, la gestione del Black – Out nazionale del 28 Settembre 2003, le campagne annuali contro gli incendi boschivi, gli interventi all’estero, in tante parti del mondo dove il nostro intervento è stato richiesto, come a Bam in Iran, o in Algeria, in Marocco, in Libia, fino alla tragedia dello tsunami nel Sud Est Asiatico, la prima catastrofe naturale che ha minacciato un gran numero di cittadini italiani pur svolgendosi a migliaia di chilometri di distanza dal nostro paese, e fino all’ultima imprevedibile emergenza romana, causata dall’afflusso imponente di pellegrini da ogni parte del mondo venuti a dare un ultimo saluto al Papa Giovanni Paolo II. In questo tempo il simbolo della Protezione Civile nazionale ha cominciato ad essere conosciuto dai cittadini italiani, che hanno avuto mille occasioni per incontrarlo e riconoscerlo. Più importanti ancora, a moi avviso, sono la crescita del Servizio Nazionale, avvenuta confermando in pieno i punti di forza del sistema che il logo ricorda, e il patrimonio di stima e di fiducia degli italiani che l’intero Servizio Nazionale della Protezione Civile ha saputo acquisire, nell’impegno quotidiano di tanti italiani, professionisti e volontari, militari e civile, che in Patria e all’estero hanno saputo onorare il tricolore al centro del simbolo della Protezione Civile Nazionale.

venerdì 17 settembre 2010

Due giorni in ambiente alpino



Due giorni di esercitazione nello scenario alpino di Monasterolo del Castello, nella zona del Lago di Endine, per i volontari del Nucleo Operativo Comunale della Protezione Civile nello scorso fine settimana. Il NOC novatese, unitamente ad alcuni volontari di Protezione Civile di Seregno, sono raggiungere la Val Cavallina, località che in passato aveva già ospitato le esercitazioni “Fiumi Sicuri” e luogo dove pochi giorni fa ha potuto essere testata, lungo tutto il perimetro del lago, l’attrezzatura radio in dotazione oltre che svolgere una verifica degli impianti idrovori. L’esercitazione ha vissuto il momento saliente nella mattinata di domenica quando i volontari sono stati chiamati a svolgere la ricerca di una persona scomparsa in ambiente alpino – prima prova di questo genere svolta dal 2004, anno di fondazione del NOC – operazione che ha costituito un importante banco di prova per testare le competenze acquisite fino ad oggi in merito all’orientamento e alla gestione di squadre in operazioni di ricerca e comunicazioni radio. I volontari, al termine dell’esercitazione si sono trovati per un de briefing in cui è stato effettuato un bilancio tra positività ed errori commessi. “Merita sottolineare, ancora una volta, lo spirito di servizio e la dedizione di questi nostri volontari che non esistano a sacrificare anche i propri weekend al fine di migliorare la loro preparazione specifica, in modo tale da poter poi mettere a disposizione, della popolazione in caso di necessità” ha commentato al Notiziario l’assessore competente, Monica Pietropoli di ritorno dal luogo dell’esercitazione dove ha potuto constatare di persona i progressi che il NOC continua a compiere.

giovedì 19 agosto 2010

Valigetta – bomba rinvenuta in mezzo ai palazzi




Conteneva candelotti di esplosivo e un timer, con un paio di manette legate alla maniglia. E’ stata fatta brillare

Tensione e attimi di paura venerdì mattina della scorsa settimana per il rinvenimento di una valigetta fortemente sospetta in via Marzabotto. Il presunto ordigno è stato segnalato da alcune persone la mattina, poco dopo le 08.40, in un prato adiacente al tratto scoperto del Garbogera verso la Rho Monza, mentre passeggiavano in compagnia dei loro cani, insospettiti dalla presenza della valigetta sulla cui maniglia era legato uno staccio giallo ed un paio di manette, nello stesso identico modo utilizzato per assicurare il contenuto dei preziosi ai polsi dei portavalori. La segnalazione è giunta alla Polizia Locale che si è recata sul posto con due pattuglie, ponendo in sicurezza l’intera area adiacente al potenziale ordigno. Subito è scattata la procedura di emergenza con il transenna mento e la messa in sicurezza della zona in cui sono presenti anche molti palazzi. Sul posto in pochi minuti sono giunti anche i Carabinieri della locale stazione che valutata la situazione hanno provveduto ad avvisare i colleghi dell’Arma della Compagnia di Rho e il Nucleo Artificieri. La valigetta – sembrerebbe una Samsonite rigida – di colore nero e dotata di ruote, all’interno conteneva tre candelotti in tutto e per tutto simili ad esplosivo, collegati mediante fili ad un display ed un paio di batterie, congegno che non ha lasciato dubbi alle forze dell’ordine sulla sua potenziale pericolosità.
Poco dopo le 10 sul posto è giunto il personale del Nucleo Artificieri dell’Arma dei Carabinieri che ha svolto una perizia sull’ordigno per valutare il sistema migliore per il suo disinnesco, dettando anche le linee di sicurezza ai colleghi della stazione di Novate e agli agenti della Polizia Locale per preservare l’incolumità dei residenti della zona. Sul posto sono giunte anche due squadre della Protezione Civile che hanno fornito la collaborazione necessaria per il transenna mento dell’area e per la diffusione degli avvisi che intimavano ai residenti dei palazzi adiacenti di tenere aperte le finestre allontanandosi dalle stesse per evitare gli eventuali effetti provocati dalla possibile onda d’urto. Intorno alle 10.30 gli artificieri, ultimate le procedure per le operazioni di disinnesco dell’ordigno, hanno proceduto con le operazioni di brillamento che nell’arco di pochi minuti hanno permesso di ristabilire una situazione di sicurezza. Le forze dell’ordine hanno proceduto poi ad effettuare delle operazioni di peso dell’esplosivo rimasto, optando per una seconda operazione di brillamento avvenuta in zona isolata e distante dall’abitato. Il caso ha lasciato sconcertati i cittadini della zona, preoccupati per il grave episodio, mentre le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato le indagini per risalire ai responsabili del gesto ed al movente dello stesso, ricco di elementi che potrebbero riportare alla mente alcuni fatti di cronaca legati ad attività di estorsione che purtroppo a volte salgono alla ribalta della cronaca nazionale. Spetterà ora agli inquirenti fare luce sul tipo di esplosivo impiegato per comprenderne la potenziale pericolosità e per fornire gli elementi utili a far luce su una vicenda a tratti sconcertante. Quello di venerdì della scorsa settimana è stato il secondo intervento degli artificieri a Novate nell’arco di pochi mesi, dopo quello effettuato lo scorso 25 aprile davanti al palazzo comunale ma, quella di venerdì è tutta un’altra storia.

venerdì 23 aprile 2010

Un giorno d'ordinario ---- Volontariato



Nella giornata di Natale 2009, al termine del classico pranzo con i parenti (ove fatichi ad alzarti) improvvisamente il cellulare vibra, c'è un messaggio "emergenza industriale - codice rosso - predisporsi all'intervento" In un primo momento penso sia uno scherzo, il solito burlone che, conscio dell'abbiocco post pranzo vuole "ridestare le nostre membra", ma l'allarme viene confermato - codice rosso. Saluto i parenti, li informo che "devo andare", anche se non so bene per cosa, ma so certamente che non è uno scherzo e che in qualche posto si sta verificando una situazione grave. Arrivo negli spogliatoi del NOC, ci sono già altri Volontari che si stanno preparando, anche se nessuno ha idee precise, qualcuno parla di una densa coltre di fumo nero che si eleva dalla vicina Bollate, ma nessuno sa cosa andremo a fare, sino a che il nostro Coordinatore c'informa. Si è verificato un grave incidente alla ex CERUTI di Bollate, è stato richiesto il nostro intervento, a supporto delle popolazioni residenti. Su disposizione della Polizia Locale, viene predisposta una prima squadra destinata alla "ricognizione" dell'effettiva situazione, tutti dotati di autoprotettori e maschere antigas, per poter operare nella massima sicurezza, gli altri si preparano a caricare i mezzi con il materiale necessario ad affrontare quella che si prevede essere un'emergenza seria, con rischio d'evacuazione di un intero quartiere. Si attiva la centrale radio del NOC, dalla quale verranno gestite tutte le comunicazioni necessarie e relative. La prima squadra giunge sul posto e ci informa che numerose squadre di vigili del fuoco stanno cercando di contenere un incendio di vaste proporzioni, ed il rischio di dover evacuare la popolazione è rilevante, inoltre il comando Polizia Locale di Novate Milanese ci ordina di predisporre altre squadre d'intervento da tenere in stand by qualora il vento dovesse cambiare e spostare la problematica dei fumi direttamente sul territorio novatese. Per chi è costretto a stare in sede in attesa di non meglio precisati ordini non è facile, si scalpita per poter intervenire a dare una mano, ma gli ordini sono perentori e tant'è. Viene inoltre comunicato che con il supporto degli amici del GOR di Paderno Dugnano sono in arrivo un centinaio di brande e relative coperte, da destinare all'allestimento di un punto di evacuazione per le persone che dovessero essere sfollate, su ordine dei VV FF e dell'ARPA che ha iniziato i monitoraggi, quindi un secondo gruppo di volontari viene inviato a fornire il necessario aiuto per questo allestimento, mentre un terzo gruppo di volontari predispone l'invio di generatori, cucina da campo con relativi viveri, destinati alla sussistenza dei VV.FF. e dei volontari stessi impegnati sul posto, che, con l'avvicinarsi della notte, si scontrano con temperature più basse. Il nostro coordinatore, come da procedura, dispone il rientro a casa di alcuni volontari, onde predisporre le rotazioni che consentiranno l'alternanza di volontari per un periodo che si presuppone lungo. Alle 3 di notte, ci viene detto che non vi è più pericolo di sgombero della popolazione, a seguito delle analisi ARPA (tutto era comunque già pronto), mentre i VV.FF. necessitano di supporto logistico, unitamente alla popolazione residente, pertanto, con gli amici del GOR PADERNO e della SEO Garbagnate, viene mantenuta attiva, sia la cucina da campo che il presidio dei Volontari per circa 48 ore, sino a quando il responsabile VV.FF. dichiara l'emergenza cessata.

Siamo tornati tutti a casa, dopo aver riposto tutte le attrezzature, pronte per un'eventuale ulteriore emergenza, con la certezza di aver fatto qualcosa di speciale, forse piccolo, ma sicuramente speciale, aver teso la nostra mano, unita a quella degli altri volontari e dei VV.FF. verso chi, nella giornata del Santo Natale, aveva bisogno di noi.

Perché Volontario di Protezione Civile


Una domanda alla quale ognuno di noi può dare risposte diverse, una cento mille, ma tutte hanno una base comune: aiutare il prossimo quando è in difficoltà.

Un'avventura iniziata 11 anni fa a Novate Milanese, con la proposta all'allora Sindaco di porre le basi per un sistema in grado di fronteggiare le maxi emergenze che avrebbero potuto colpire il nostro territorio. Un territorio ricco di sorgenti di possibile pericolo, ma anche di volontà e capacità atte a limitare al massimo i danni; un territorio nel quale si verificava la presenza d'insediamenti industriali a rischio d'incidente rilevante, compresi nelle leggi SEVESO e SEVESO BIS (un nome tristemente famoso, a monito per le generazioni future), densamente abitato e contornato da arterie di traffico decisamente rilevanti (A4 e SP 46), limitrofo a territori analoghi. Alcune sorgenti di pericolo si sono trasferite, ma nel frattempo venivano poste le basi del sistema, con un piano d'emergenza comunale, che, redatto di concerto con le autorità preposte (118 - Regione Lombardia) risulta tutt'ora attuale.

Nel 2004, rodato il sistema "comunale", veniva costituito un bando per la formazione di un gruppo di volontari di Protezione Civile da formare ed inserire nel contesto Provinciale - Regionale - Nazionale della Protezione Civile. Con l'aiuto del Cav. FASANI Luigi, cui va il nostro più sentito ringraziamento, iniziava un percorso di formazione, addestramento, conoscenza di quel mondo variegato che è la Protezione Civile, formato da un'incredibile umanità dotata delle più disparate capacità professionali, pronte a mettersi in gioco ogni volta che qualcuno ha bisogno di una mano. Nel contempo si verificavano varie situazioni d'emergenza sul territorio comunale, cui venivamo coinvolti, sempre con l'ausilio della Polizia Locale di Novate Milanese - da cui dipendiamo - e, nel 2006 venivamo premiati dalla Provincia di Milano per l'intervento resosi necessario dalla contaminazione di ammoniaca dell'acqua potabile. Così, spesso chiamati a fornire il nostro supporto nelle più diverse situazioni, venivamo a contatto con vari gruppi di Protezione Civile tra cui gli amici del G.O.R. PADERNO DUGNANO e, con essi, nel mese di Aprile 2009, a sole 72 ore dal terremoto, partivamo per l'Abruzzo, ove, a turno, rimanevamo sino alla fine del mese di Agosto, fornendo il nostro supporto alle popolazioni duramente provate dal sisma, ma ricevendo nel contempo un'incredibile dose di umanità, senza pari.

Poter dare una mano a chi, improvvisamente, ha perso tutto, e con grande dignità ti ringrazia anche solo con lo sguardo per quello che fai, ti restituisce immediatamente tutte le fatiche che hai sopportato, il fatto di aver lasciato la tua famiglia (anche se per un breve periodo) e ti regala emozioni che ti porterai dentro per tutta la vita. Questo è il motivo per cui faccio il Volontario di Protezione Civile.

sabato 27 febbraio 2010

La Protezione Civile novatese ospite di Metropoli



La Protezione Civile novatese ospite di Metropoli per far conoscere alla gente il proprio operato.

Il N.O.C., per l'intera giornata ha animato gli spazi del centro commerciale Metropoli esponendo alcuni mezzi utilizzati abitualmente nell'attività, oltre ad una tenda pneumatica dotata di brande. Per oltre 10 ore, 27 volontari divisi su due turni hanno risposto alle curiosità di quanti si sono avvicinati per conoscere meglio i dettagli dell'attività della Protezione Civile. L'iniziativa, organizzata da Metropoli per far conoscere al pubblico il lavoro svolto da alcune realtà di volontariato del territorio, domenica ha permesso al centro commerciale di raccogliere fondi che verranno poi destinati al NOC per l'acquisto di un nuovo mezzo in sostituzione di uno vecchio e quasi inutilizzabile. "Peccato per il blocco del traffico - ci ha spiegato il coordinatore del NOC, Ivano Ruggeri - ma potrebbe essere l'inizio di una collaborazione importante". Il NOC, domenica, oltre a presentare alcuni mezzi e le fotografie più esplicative della propria attività, ha presentato anche alcuni giovani innesti di volontari che contribuiscono a fornire nuova linfa. Ha spiegato poi brevemente l'assessore competente, Monica Pietropoli: quella di questa domenica è un'opportunità per far conoscere la Protezione Civile ed il suo operato sia a livello locale che più alto. Metropoli, in accordo con l'assessorato al commercio ha voluto trasformare un giorno di apertura in un'occasione per far conoscere il vero valore del volontariato, partendo dalla nostra Protezione Civile.

giovedì 14 gennaio 2010

Incendio Ceruti Bollate


L’Assessore Pietropoli: “Ai volontari va l’ennesimo ringraziamento dell’Amministrazione Comunale”

Ancora una volta i volontari del N.O.C., il Nucleo Operativo Comunale di Protezione Civile di Novate Milanese, hanno dato grande prova di efficienza e tempestività, intervenendo in brevissimo tempo dalla richiesta di aiuto, nonostante fosse la sera del giorno di Natale, con professionalità ed efficacia a supporto delle numerose squadre di Vigili del Fuoco impegnate, per più giorni, nello spegnimento dell’incendio sull’ex area Ceruti, in sinergia con il GOR di Paderno Dugnano, la SEO di Garbagnate Milanese e la Croce Rossa Italiana, per la sicurezza dei cittadini, in questo caso di Bollate, sono state le prime parole di commento e di apprezzamento del’Assessore competente, Monica Pietropoli, per il lavoro svolto dai volontari di Novate nell’emergenza bollatese del giorno di Natale. Ha concluso poi l’Assessore Pietropoli: “A loro, ai volontari del Noc, va l’ennesimo ringraziamento ed apprezzamento della nostra Amministrazione Comunale”.