giovedì 19 agosto 2010

Valigetta – bomba rinvenuta in mezzo ai palazzi




Conteneva candelotti di esplosivo e un timer, con un paio di manette legate alla maniglia. E’ stata fatta brillare

Tensione e attimi di paura venerdì mattina della scorsa settimana per il rinvenimento di una valigetta fortemente sospetta in via Marzabotto. Il presunto ordigno è stato segnalato da alcune persone la mattina, poco dopo le 08.40, in un prato adiacente al tratto scoperto del Garbogera verso la Rho Monza, mentre passeggiavano in compagnia dei loro cani, insospettiti dalla presenza della valigetta sulla cui maniglia era legato uno staccio giallo ed un paio di manette, nello stesso identico modo utilizzato per assicurare il contenuto dei preziosi ai polsi dei portavalori. La segnalazione è giunta alla Polizia Locale che si è recata sul posto con due pattuglie, ponendo in sicurezza l’intera area adiacente al potenziale ordigno. Subito è scattata la procedura di emergenza con il transenna mento e la messa in sicurezza della zona in cui sono presenti anche molti palazzi. Sul posto in pochi minuti sono giunti anche i Carabinieri della locale stazione che valutata la situazione hanno provveduto ad avvisare i colleghi dell’Arma della Compagnia di Rho e il Nucleo Artificieri. La valigetta – sembrerebbe una Samsonite rigida – di colore nero e dotata di ruote, all’interno conteneva tre candelotti in tutto e per tutto simili ad esplosivo, collegati mediante fili ad un display ed un paio di batterie, congegno che non ha lasciato dubbi alle forze dell’ordine sulla sua potenziale pericolosità.
Poco dopo le 10 sul posto è giunto il personale del Nucleo Artificieri dell’Arma dei Carabinieri che ha svolto una perizia sull’ordigno per valutare il sistema migliore per il suo disinnesco, dettando anche le linee di sicurezza ai colleghi della stazione di Novate e agli agenti della Polizia Locale per preservare l’incolumità dei residenti della zona. Sul posto sono giunte anche due squadre della Protezione Civile che hanno fornito la collaborazione necessaria per il transenna mento dell’area e per la diffusione degli avvisi che intimavano ai residenti dei palazzi adiacenti di tenere aperte le finestre allontanandosi dalle stesse per evitare gli eventuali effetti provocati dalla possibile onda d’urto. Intorno alle 10.30 gli artificieri, ultimate le procedure per le operazioni di disinnesco dell’ordigno, hanno proceduto con le operazioni di brillamento che nell’arco di pochi minuti hanno permesso di ristabilire una situazione di sicurezza. Le forze dell’ordine hanno proceduto poi ad effettuare delle operazioni di peso dell’esplosivo rimasto, optando per una seconda operazione di brillamento avvenuta in zona isolata e distante dall’abitato. Il caso ha lasciato sconcertati i cittadini della zona, preoccupati per il grave episodio, mentre le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato le indagini per risalire ai responsabili del gesto ed al movente dello stesso, ricco di elementi che potrebbero riportare alla mente alcuni fatti di cronaca legati ad attività di estorsione che purtroppo a volte salgono alla ribalta della cronaca nazionale. Spetterà ora agli inquirenti fare luce sul tipo di esplosivo impiegato per comprenderne la potenziale pericolosità e per fornire gli elementi utili a far luce su una vicenda a tratti sconcertante. Quello di venerdì della scorsa settimana è stato il secondo intervento degli artificieri a Novate nell’arco di pochi mesi, dopo quello effettuato lo scorso 25 aprile davanti al palazzo comunale ma, quella di venerdì è tutta un’altra storia.