venerdì 30 settembre 2011

Ritrovato un feto, allarme in via Vialba. Si credeva fosse umano poi si è scoperto che era un felino.

Allarme venerdì sera nella zona degli orti di via Vitalba, luogo noto per molti fatti di cronaca negli anni passati tra cui anche le più recenti indagini sulla ‘ndrangheta nella nostra zona, per il ritrovamento di un involucro contenente resti di carne, apparentemente un feto umano. Sul posto sono intervenuti un auto dei Carabinieri di via Bertola e due pattuglie della Polizia Locale del comando di via Resistenza. Le forze dell’ordine, dopo un primo esame della situazione, hanno provveduto a chiudere subito l’accesso ad alcuni civici nella via in questione, limitando poi il provvedimento alla sola area degli orti dove è stato rinvenuto il sacco. L’involucro, si presentava come un sacco ben confezionato e sigillato con nastro adesivo marrone, del tipo utilizzato per sigillare i pacchi, da cui fuoriusciva un pesante odore di carne putrefatta, accompagnato dalla presenza di insetti, larve e mosche carnivore, adagiato sul terreno a poca distanza dal tracciato ferroviario.
La situazione, delicata in ogni suo aspetto, ha indotto le forze dell’ordine a richiedere l’intervento del Nucleo Operativo Comunale di Protezione Civile per fornire il supporto nell’istallazione di fotoelettriche per illuminare la zona su cui stava calando il buio, permettendo in questo modo di continuare nelle indagini e nelle operazioni di rilievo, affiancando successivamente le forze dell’ordine effettuando sulla zona una ricerca a “griglia” per verificare l’eventuale presenza di ulteriori resti.
In serata, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, interpellato dal nucleo operativo dei Carabinieri di Rho che ha coordinato le indagini, l’involucro è stato trasferito all’istituto di medicina legale di Milano, dove dopo laboriose analisi, il contenuto è stato classificato come resti di un felino, presumibilmente un gatto. I rilievi sul luogo del ritrovamento si sono conclusi poco dopo le 21.30, mettendo in luce un’ottima sinergia tra le forze dell’ordine operanti sul territorio e la Protezione Civile, da anni impegnata nell’esercitazione per svolgere i compiti anche di questa natura. L’aspetto positivo della vicenda, che ha escluso che si potesse trattare di resti umani, ha aperto però un nuovo fronte ricco di quesiti, orientati a comprendere il perché un animale morto sia stato impacchettato in quel modo e con quella cura, richiamando gli inquirenti ad escludere eventuali collegamenti a riti di strano tipo.

mercoledì 28 settembre 2011

Si allaga l'area della cava, Carabinieri,Vigili del Fuoco e Protezione Civile impegnati dopo il nubifragio



Allarme allagamento domenica nell’area della ex Cava Scotti in via Cavour. Le pessime condizioni meteorologiche con le abbondanti piogge che hanno caratterizzato il fine settimana, hanno provocato l’allagamento della zona, facendo scattare l’allarme poco dopo mezzogiorno quando, nel punto più profondo, l’acqua ha superato il metro di altezza.
Sul posto è intervenuta per prima una pattuglia dei Carabinieri di Novate che, dopo una prima valutazione della situazione ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, giunti sul posto con una squadra inviata dal comando milanese di via Messina. La situazione preoccupante ed il sempre crescente livello delle acque, ha indotto il personale intervenuto a chiedere il supporto del Nucleo Operativo Comunale di Protezione Civile, chiamato a dare sostegno con le pompe idrovore. Nonostante gli sforzi profusi, il peggioramento delle condizioni meteo ha reso necessario richiedere l’intervento del GOR di Paderno Dugnano, munito di pompe idrovore più potenti e, del GVPC di Settimo Milanese, anch’esso chiamato in supporto alle operazioni di svuotamento dell’area allagata. Sono state necessarie oltre 4 ore ininterrotte di lavoro per portare la situazione entro i limiti di sicurezza, riuscendo a ripristinare la normalità intorno alle 18.30 quando il personale di soccorso ed i volontari hanno potuto interrompere le operazioni di pompaggio dell’acqua, facendo ritorno alle rispettive sedi. Domenica si sono rivissuti attimi di preoccupazione, portando alla memoria un analogo episodio di pochi mesi fa quando un altro allagamento dell’area aveva fatto scattare l’allarme con il timore che l’acqua potesse addirittura invadere il vicino tracciato autostradale.

La Protezione Civile novatese entra nella colonna mobile provinciale



Il Nucleo Operativo Comunale di Protezione Civile entrerà a far parte della colonna mobile provinciale. La notizia è di pochi giorni fa e mette in risalto l’ottimo lavoro svolto dalla Protezione Civile sul territorio cittadino e non solo, sforzi che sono stati riconosciuti anche a livello provinciale. Il nuovo impegno del NOC nasce anche grazie ad una sinergia operativa con il GOR di Paderno Dugnano, evoluzione di un rapporto di collaborazione andato rinfrancandosi nel tempo. Il nuovo impegno del NOC all’interno della colonna mobile provinciale di Protezione Civile, richiederà un ulteriore sforzo ai volontari che in più frangenti hanno dimostrato tutta la loro preparazione ed i progressi effettuati nel tempo, durante numerosi interventi, aprendo un ulteriore contesto operativo in cui saranno chiamati ad intervenire apportando un contributo di uomini che di mezzi.