Allarme venerdì sera nella zona degli orti di via Vitalba, luogo noto per molti fatti di cronaca negli anni passati tra cui anche le più recenti indagini sulla ‘ndrangheta nella nostra zona, per il ritrovamento di un involucro contenente resti di carne, apparentemente un feto umano. Sul posto sono intervenuti un auto dei Carabinieri di via Bertola e due pattuglie della Polizia Locale del comando di via Resistenza. Le forze dell’ordine, dopo un primo esame della situazione, hanno provveduto a chiudere subito l’accesso ad alcuni civici nella via in questione, limitando poi il provvedimento alla sola area degli orti dove è stato rinvenuto il sacco. L’involucro, si presentava come un sacco ben confezionato e sigillato con nastro adesivo marrone, del tipo utilizzato per sigillare i pacchi, da cui fuoriusciva un pesante odore di carne putrefatta, accompagnato dalla presenza di insetti, larve e mosche carnivore, adagiato sul terreno a poca distanza dal tracciato ferroviario.
La situazione, delicata in ogni suo aspetto, ha indotto le forze dell’ordine a richiedere l’intervento del Nucleo Operativo Comunale di Protezione Civile per fornire il supporto nell’istallazione di fotoelettriche per illuminare la zona su cui stava calando il buio, permettendo in questo modo di continuare nelle indagini e nelle operazioni di rilievo, affiancando successivamente le forze dell’ordine effettuando sulla zona una ricerca a “griglia” per verificare l’eventuale presenza di ulteriori resti.
In serata, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, interpellato dal nucleo operativo dei Carabinieri di Rho che ha coordinato le indagini, l’involucro è stato trasferito all’istituto di medicina legale di Milano, dove dopo laboriose analisi, il contenuto è stato classificato come resti di un felino, presumibilmente un gatto. I rilievi sul luogo del ritrovamento si sono conclusi poco dopo le 21.30, mettendo in luce un’ottima sinergia tra le forze dell’ordine operanti sul territorio e la Protezione Civile, da anni impegnata nell’esercitazione per svolgere i compiti anche di questa natura. L’aspetto positivo della vicenda, che ha escluso che si potesse trattare di resti umani, ha aperto però un nuovo fronte ricco di quesiti, orientati a comprendere il perché un animale morto sia stato impacchettato in quel modo e con quella cura, richiamando gli inquirenti ad escludere eventuali collegamenti a riti di strano tipo.
La situazione, delicata in ogni suo aspetto, ha indotto le forze dell’ordine a richiedere l’intervento del Nucleo Operativo Comunale di Protezione Civile per fornire il supporto nell’istallazione di fotoelettriche per illuminare la zona su cui stava calando il buio, permettendo in questo modo di continuare nelle indagini e nelle operazioni di rilievo, affiancando successivamente le forze dell’ordine effettuando sulla zona una ricerca a “griglia” per verificare l’eventuale presenza di ulteriori resti.
In serata, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, interpellato dal nucleo operativo dei Carabinieri di Rho che ha coordinato le indagini, l’involucro è stato trasferito all’istituto di medicina legale di Milano, dove dopo laboriose analisi, il contenuto è stato classificato come resti di un felino, presumibilmente un gatto. I rilievi sul luogo del ritrovamento si sono conclusi poco dopo le 21.30, mettendo in luce un’ottima sinergia tra le forze dell’ordine operanti sul territorio e la Protezione Civile, da anni impegnata nell’esercitazione per svolgere i compiti anche di questa natura. L’aspetto positivo della vicenda, che ha escluso che si potesse trattare di resti umani, ha aperto però un nuovo fronte ricco di quesiti, orientati a comprendere il perché un animale morto sia stato impacchettato in quel modo e con quella cura, richiamando gli inquirenti ad escludere eventuali collegamenti a riti di strano tipo.
Nessun commento:
Posta un commento