venerdì 23 aprile 2010

Un giorno d'ordinario ---- Volontariato



Nella giornata di Natale 2009, al termine del classico pranzo con i parenti (ove fatichi ad alzarti) improvvisamente il cellulare vibra, c'è un messaggio "emergenza industriale - codice rosso - predisporsi all'intervento" In un primo momento penso sia uno scherzo, il solito burlone che, conscio dell'abbiocco post pranzo vuole "ridestare le nostre membra", ma l'allarme viene confermato - codice rosso. Saluto i parenti, li informo che "devo andare", anche se non so bene per cosa, ma so certamente che non è uno scherzo e che in qualche posto si sta verificando una situazione grave. Arrivo negli spogliatoi del NOC, ci sono già altri Volontari che si stanno preparando, anche se nessuno ha idee precise, qualcuno parla di una densa coltre di fumo nero che si eleva dalla vicina Bollate, ma nessuno sa cosa andremo a fare, sino a che il nostro Coordinatore c'informa. Si è verificato un grave incidente alla ex CERUTI di Bollate, è stato richiesto il nostro intervento, a supporto delle popolazioni residenti. Su disposizione della Polizia Locale, viene predisposta una prima squadra destinata alla "ricognizione" dell'effettiva situazione, tutti dotati di autoprotettori e maschere antigas, per poter operare nella massima sicurezza, gli altri si preparano a caricare i mezzi con il materiale necessario ad affrontare quella che si prevede essere un'emergenza seria, con rischio d'evacuazione di un intero quartiere. Si attiva la centrale radio del NOC, dalla quale verranno gestite tutte le comunicazioni necessarie e relative. La prima squadra giunge sul posto e ci informa che numerose squadre di vigili del fuoco stanno cercando di contenere un incendio di vaste proporzioni, ed il rischio di dover evacuare la popolazione è rilevante, inoltre il comando Polizia Locale di Novate Milanese ci ordina di predisporre altre squadre d'intervento da tenere in stand by qualora il vento dovesse cambiare e spostare la problematica dei fumi direttamente sul territorio novatese. Per chi è costretto a stare in sede in attesa di non meglio precisati ordini non è facile, si scalpita per poter intervenire a dare una mano, ma gli ordini sono perentori e tant'è. Viene inoltre comunicato che con il supporto degli amici del GOR di Paderno Dugnano sono in arrivo un centinaio di brande e relative coperte, da destinare all'allestimento di un punto di evacuazione per le persone che dovessero essere sfollate, su ordine dei VV FF e dell'ARPA che ha iniziato i monitoraggi, quindi un secondo gruppo di volontari viene inviato a fornire il necessario aiuto per questo allestimento, mentre un terzo gruppo di volontari predispone l'invio di generatori, cucina da campo con relativi viveri, destinati alla sussistenza dei VV.FF. e dei volontari stessi impegnati sul posto, che, con l'avvicinarsi della notte, si scontrano con temperature più basse. Il nostro coordinatore, come da procedura, dispone il rientro a casa di alcuni volontari, onde predisporre le rotazioni che consentiranno l'alternanza di volontari per un periodo che si presuppone lungo. Alle 3 di notte, ci viene detto che non vi è più pericolo di sgombero della popolazione, a seguito delle analisi ARPA (tutto era comunque già pronto), mentre i VV.FF. necessitano di supporto logistico, unitamente alla popolazione residente, pertanto, con gli amici del GOR PADERNO e della SEO Garbagnate, viene mantenuta attiva, sia la cucina da campo che il presidio dei Volontari per circa 48 ore, sino a quando il responsabile VV.FF. dichiara l'emergenza cessata.

Siamo tornati tutti a casa, dopo aver riposto tutte le attrezzature, pronte per un'eventuale ulteriore emergenza, con la certezza di aver fatto qualcosa di speciale, forse piccolo, ma sicuramente speciale, aver teso la nostra mano, unita a quella degli altri volontari e dei VV.FF. verso chi, nella giornata del Santo Natale, aveva bisogno di noi.

Perché Volontario di Protezione Civile


Una domanda alla quale ognuno di noi può dare risposte diverse, una cento mille, ma tutte hanno una base comune: aiutare il prossimo quando è in difficoltà.

Un'avventura iniziata 11 anni fa a Novate Milanese, con la proposta all'allora Sindaco di porre le basi per un sistema in grado di fronteggiare le maxi emergenze che avrebbero potuto colpire il nostro territorio. Un territorio ricco di sorgenti di possibile pericolo, ma anche di volontà e capacità atte a limitare al massimo i danni; un territorio nel quale si verificava la presenza d'insediamenti industriali a rischio d'incidente rilevante, compresi nelle leggi SEVESO e SEVESO BIS (un nome tristemente famoso, a monito per le generazioni future), densamente abitato e contornato da arterie di traffico decisamente rilevanti (A4 e SP 46), limitrofo a territori analoghi. Alcune sorgenti di pericolo si sono trasferite, ma nel frattempo venivano poste le basi del sistema, con un piano d'emergenza comunale, che, redatto di concerto con le autorità preposte (118 - Regione Lombardia) risulta tutt'ora attuale.

Nel 2004, rodato il sistema "comunale", veniva costituito un bando per la formazione di un gruppo di volontari di Protezione Civile da formare ed inserire nel contesto Provinciale - Regionale - Nazionale della Protezione Civile. Con l'aiuto del Cav. FASANI Luigi, cui va il nostro più sentito ringraziamento, iniziava un percorso di formazione, addestramento, conoscenza di quel mondo variegato che è la Protezione Civile, formato da un'incredibile umanità dotata delle più disparate capacità professionali, pronte a mettersi in gioco ogni volta che qualcuno ha bisogno di una mano. Nel contempo si verificavano varie situazioni d'emergenza sul territorio comunale, cui venivamo coinvolti, sempre con l'ausilio della Polizia Locale di Novate Milanese - da cui dipendiamo - e, nel 2006 venivamo premiati dalla Provincia di Milano per l'intervento resosi necessario dalla contaminazione di ammoniaca dell'acqua potabile. Così, spesso chiamati a fornire il nostro supporto nelle più diverse situazioni, venivamo a contatto con vari gruppi di Protezione Civile tra cui gli amici del G.O.R. PADERNO DUGNANO e, con essi, nel mese di Aprile 2009, a sole 72 ore dal terremoto, partivamo per l'Abruzzo, ove, a turno, rimanevamo sino alla fine del mese di Agosto, fornendo il nostro supporto alle popolazioni duramente provate dal sisma, ma ricevendo nel contempo un'incredibile dose di umanità, senza pari.

Poter dare una mano a chi, improvvisamente, ha perso tutto, e con grande dignità ti ringrazia anche solo con lo sguardo per quello che fai, ti restituisce immediatamente tutte le fatiche che hai sopportato, il fatto di aver lasciato la tua famiglia (anche se per un breve periodo) e ti regala emozioni che ti porterai dentro per tutta la vita. Questo è il motivo per cui faccio il Volontario di Protezione Civile.